lunedì 30 marzo 2020

importanza allenamento ideomotorio

A cura di Simone Pietrobono.

Una delle caratteristiche peculiari dell’essere umano è la sua capacità immaginativa.
Il cervello non distingue tra una esperienza realmente vissuta ed una esperienza vividamente immaginata.
In entrambi i casi il cervello si attiverà nel medesimo modo mandando al corpo i medesimi impulsi.
Questo “potenziale” può essere utilizzato per implementare l’assimilazione dei nostri gesti motori durante l’allenamento.
In particolare negli allenamenti “a solo” (a vuoto, senza l’ausilio di un partner di allenamento).
Le fasi dell’allenamento ideomotorio a vuoto sono:

  1. Rappresentazione mentale.
    Occorrerà preliminarmente avere una rappresentazione mentale efficace dell’esercizio, di tutti i movimenti che si andranno ad eseguire nonché di quello che condizioneranno tali movimenti e le tecniche contenute nell’esercizio medesimo.
    Il sistema mentale è intimamente connesso a quello corporeo o fisiologico dove l’uno influenza l’altro e viceversa.
    Per tale motivo le rappresentazioni mentali (visualizzazioni) sono in grado di generare delle leggere contrazioni muscolari anche in assenza di movimento.
    Questa “induzione neuromuscolare” predisporrà la mente ed il corpo a porre in essere movimenti precisi ed efficaci in assenza di riferimenti statici o dinamici (colpitori o sparring partner).
  2. Esecuzione pratica dell’esercizio tecnico a vuoto.
    A questo punto si è pronti per passere ad eseguire i movimenti, le tecniche, le azioni “a vuoto” riportando e mantenendo costante durante tutta la durata dell’esercizio, l’immagine mentale ben rappresentata.
    Questo migliorerà notevolmente la performance e l’abilità motoria verificando la correttezza dell’esecuzione dei movimenti. Difatti, se facessimo degli esercizi combinati con le braccia del partner di allenamento potremmo non accorgerci di alcuni errori (ad es. “over shoot” dei colpi o perdita di equilibrio).
    Inoltre si miglioreranno la concentrazione, la coordinazione, la resistenza allo stress, la strategia e la tattica, il timing, aiutando a consapevolizzare le proprie capacità e abilità motorie nonché a fissare e imparare le tecniche.
  3. Visualizzazione dell’esecuzione pratica appena svolta.
    Terminato l’esercizio occorre ripercorrere quanto gli esercizi a vuoto a livello sensoriale. Specificatamente:
    a livello visivo, tramite le immagini dei movimenti che sono stati eseguiti
    a livello cinestesico, tramite le sensazioni che l’esercizio ha dato.

mercoledì 25 marzo 2020

L'uso della forza e della muscolatura nel Ving tsun

Un tema fondamentale nel Ving Tsun Kuen è come conciliare correttamente i concetti di morbidezza e di forza.

L'allenamento, sin da subito, deve porre l'enfasi sul concetto di "impegno muscolare, senza irrigidire le articolazioni principali" quali il polso, il gomito e la spalla.

Questo garantisce di impiegare intelligentemente la forza, canalizzandola in modo proficuo e concentrandola direttamente e correttamente sul bersaglio. Con la massima precisione. Si parla appunto di uso intelligente della forza.

Il sistema di allenamento del Ving Tsun Kuen, attraverso l'esecuzione delle "forme" e degli esercizi del "Chi Sao", condiziona la capacità  di utilizzare la muscolatura senza irrigidire le articolazioni.

Tutto ciò consente di acquisire al contempo forza, esplosività e flessibilità nei movimenti.

Verrà acquisita e sviluppata specificatamente: 
1. Forza Esplosiva: capacità di generare ed esprimere alti livelli di forza muscolare nel minor tempo possibile.

2. Forza Veloce: capacità di generare alti livelli di accelerazione e velocità in poco tempo ed in spazi ridotti.

3. Flessibilità muscolare e mobilità articolare: capacità di eseguire movimenti con la più ampia escursione articolare e muscolare.

 "Allenarsi per la forza e la flessibilità è indispensabile. Dovete usarle per aiutare l'esecuzione delle vostre tecniche. Le tecniche da sole non sono di nessuna utilità se non le sosterrete con la forza e la flessibilità.“

Mi rilasso finché devo usare tutti i muscoli del mio corpo e poi concentro tutta la forza nel mio pugno. Per generare una grande forza, è necessario prima rilassarsi completamente e raccogliere le forze, e poi concentrare la mente e tutta la forza nel colpire il bersaglio." Bruce Lee


venerdì 20 marzo 2020

Stabilità e struttura nel Ving Tsun. Il "core stability"

A cura di Simone Pietrobono 
Nel pugilato cinese Ving Tsun come nella boxe e nella arti marziali in genere è fondamentale avere una buona stabilità nell'esecuzione dei movimenti di attacco, protezione, spostamento e rotazione.
A tal fine gioca un ruolo importantissimo la parte centrale del corpo tecnicamente chiamato "core" o nucleo oltre alla muscolatura delle gambe. Il nucleo comprende l'utilizzo della muscolatura pelvica e addominale, dei glutei, dei lombari, e dei tensori laterali.  L'allenamento di questo gruppo muscolare consente di acquisire una buona stabilità nell'esecuzione dei movimenti compresi quelli rotatori. A questo di deve aggiungere l'utilizzo del supporto muscolare dei quatricipiti e dei polpacci. Tutto ciò al fine di predisporre la muscolatura e la postura ad una efficace e funzionale stabilità strutturale durante il combattimento.
Ecco 3 esercizi (dei tanti) attraverso cui si sviluppa il stabilità strutturale nel VING TSUN.
✔️1. nella prima forma (Siu Lim Tao) Precisamente nel mantenimento della corretta posizione durante tutta l'esecuzione della forma. La posizione viene chiamata Yi Ji Kim Yeung Ma. Qui il bacino è retroverso, i glutei serrati, la respirazione è diaframmatica la muscolatura delle gambe è in costante tesione isometrica. Tale posizione verrà mantenuta per tutta l'esecuzione della forma che dovrà durare dai 15 ai 25 minuti a seconda dell'intensità con cui si vuole fare.
✔️2. Nel poon sao. Esercizio eseguito in coppia, con entrambe le braccia che aderiscono reciprocamente mantenendo uno scambio costante di forza in direzione del partner. Anche qui bisogna riportare fedelmente i movimenti e la postura appresa nella Siu Lim Tao.
Il Poon Sau allena la forza, la struttura, la reattività, la velocità, l'equilibrio, la corretta capacità di attaccare e difendere e la distanza.
✔️3. Negli esercizi al sacco a muro. Anche qui sarà importante il mantenimento  della posizione della prima forma la Yi Ji Kim Yeung Ma mentre si colpisce il sacco la forza del pugno dovrà venire dai piedi passando per le gambe, l'anca,  fino al gomito. Quando invece si riceve il “feedback” del colpo portato, bisognerà resistere facendo fluire la forza che ritorna indietro dal gomito, ai piedi passando per le anche e le gambe.

martedì 17 marzo 2020

il Maestro che rese leggendario il Ving Tsun

Uno spaccato di storia del Maestro e mentore  di Bruce Lee e uno spaccato di storia marziale della Cina e di Kong Hong dagli anni 30 agli anni 90

Traduzione a cura di Simone Pietrobono 

Titolo:
Wong Shun Leung, the Legend
di Cliff Au-Yeung e Lewis Luk
per  “Ip Man Ving Tsun 50th Anniversary”

☑️Prefazione 
Da quando il Gran Maestro Ip Man divenne insegnante dello stile di arti marziali cinesi Ving Tsun a Hong Kong, il suo lignaggio si è sviluppato per oltre 50 anni ed il Ving Tsun è uscito dal suo periodo oscuro in Cina, diventando un sistema pratico di arti marziali riconosciuto e praticato in tutto il mondo. Pertanto, i risultati e l'influenza che ebbe il compianto Gran Maestro furono leggendari. Il nostro insegnante, sifu Wong Shun Leung, imparò dal Gran Maestro con diligenza, intelligenza e dedizione negli anni '50 e '60, rappresentando vittoriosamente il Ving Tsun ad Hong Kong in circa 60-70 "confronti di abilità marziali" (beimo) contro esperti di molti altri sistemi di combattimento. Tutto ciò, ha gettato le basi per la conseguente espansione di Ving Tsun. La sua storia di vita fu, non di meno, leggendaria.
Dopo la sua prematura scomparsa è stato possibile ricostruire la sua storia di vita e di successi grazie al ricordo di coetanei, studenti e amici. Fratelli e amici di Ving Tsun come Chu Shong Tin, Chan Chi Man, Wu Chun Nam, Leung Man To e Wong Tak Chiu erano tutti più che disposti a condividere i loro ricordi così da garantire che questo articolo fornisse un resoconto veritiero dell'uomo e delle sue gesta, impedendo così che emergano voci o verità errate che altrimenti lo farebbero apparire soprannaturale o incredibile, piuttosto che la persona pratica e realistica che era Wong Shun Leung

☑️Discendente di una famiglia accademica orientata alla comunità
La casa natia di Wong si trovava nel piccolo villaggio di Songma, Hangtaan Town, nella contea di Sundak (Shunde) nella provincia del Guangdong (dove per inciso, tutti avevano il cognome Wong). Egli nacque secondo figlio di una famiglia rispettata. Suo padre, Wong Kay Yat, era un famoso medico di medicina tradizionale cinese, molto conosciuto nella regione (prima della seconda guerra mondiale, uno dei 10 medici più famosi del Guangdong) e famoso per la sua esperienza nel trattamento dei problemi di salute delle donne dopo il trasferimento ad Hong Kong. Wong Shun Leung nacque a Hong Kong l'8 giugno 1935 e faceva parte di una famiglia insieme ad un fratello maggiore (che morì presto), un fratello minore (che per inciso studiò anche Ving Tsun da Wong) e sei sorelle più giovani.  A quel tempo, l'ex colonia britannica aveva una popolazione di meno di mezzo milione di abitanti, lo stile di vita dell’epoca era più semplice rispetto a quello dell’attuale Hong Kong.

☑️1935-1952: gli anni della guerra, dove si cercava la verità attraverso l'arte marziale
Quando Wong era giovane, ricevette un'adeguata disciplina familiare, imparando l'obbedienza, la letteratura e la calligrafia, fu anche uno studente dotato che acquisiva facilmente conoscenze accademiche e culturali. Rispondeva particolarmente bene alla letteratura, da cui ha sviluppato una vasta conoscenza della cultura e della storia cinese, ampliando successivamente i suoi studi frequentando una scuola anglo-cinese, acquisendo così anhe un'istruzione occidentale. In questa fase della sua vita, quelli che lo conoscevano hanno visto come la sua naturale capacità di adattarsi e adeguarsi a ciò che lo circondava iniziò a emergere.
Nell'estate del 1942, un gruppo di ragazzi ebbero una discussione con un ragazzo della sua età che si vantava di essere una specie di sovrumano spirituale. Wong, che non poteva sopportare una tale assurdità, litigò  con il ragazzo, provocando una sconsiderata lotta. Mentre lottavano i due ragazzi finirono per rotolarsi a terra, strappandosi i vestiti. Già in tenera età, Wong stava esibendo il suo impavido desiderio di difendere la verità.
Secondo lo stesso Wong, molto prima che iniziasse effettivamente ad imparare le arti marziali, ebbe innumerevoli "confronti" con molti sifu poco qualificati. Gli fece perdere la faccia, dimostrando che facevano più chiacchiere che fatti.
Un'altra storia racconta che Wong iniziò ad imparare il Tai Chi stile Wu da uno zio, per poi passare a studiare un po 'di Tai Chi e le forme del pugno duro da un insegnante di nome Wong (nessuna relazione). Una notte mentre Wong Shun Leung si esercitava, questo sifu Wong e alcuni ospiti si scambiarono racconti marziali. L'insegnante disse che mentre si trovava nella città di Chengdu nella provincia del Sichuan, aveva assistito a un vecchio maestro fermare un'auto in movimento da un bambino caduto esercitando il “chi” attraverso i palmi delle mani. Sentendo ciò, Wong si mise la giacca e se ne andò senza guardarsi indietro e non tornò più, decidendo che una persona che raccontava storie del genere non poteva possedere un vero gung-fu.
Wong aveva già iniziato a studiare la boxe mentre era alle superiori e, secondo il suo stesso racconto, una volta buttò fuori il suo istruttore mentre facevano sparring sul ring. Pochi giorni dopo, tuttavia, l'istruttore cercò di vendicarsi usando pugni più pesanti per far sanguinare Wong dappertutto. Sentendo che questo istruttore era particolarmente cattivo e aveva un atteggiamento così negativo nei confronti di uno studente, al fine di evitare ulteriori delusioni, Wong abbandonò di nuovo il suo allenamento.
Wu Chun Nam, che era un compagno di classe di Wong dal terzo anno dei loro studi alle superiori, ricorda che Wong Shun Leung già nel 1952 aveva una formazione di base sia nel pugilato occidentale che nel Tai Chi.

☑️1953-1960: incontro con il Gran Maestro
Mentre ci sono state diverse versioni del primo incontro di Wong con Ip Man, il racconto riportato di seguito si basa su ciò che Wu Chun Nam e Chu Shong Tin ricordano:
Ip Man iniziò a insegnare all '"Hong Kong Restaurant Workers Union" nel 1950. Dal 1953 al 1954, il corso si trasferì in Hoi Tan Road nel distretto di Shamshuipo di Kowloon prima di tornare alla sede originaria nel 1955. Fu in quel periodo , nel pieno della sua giovinezza che Wong Shun Leung usava spesso le sue abilità nel pugilato occidentale contro combattenti di varie discipline. In una di questi matches, che ebbe luogo a Kadoorie Hill, un esponente della Mantide religiosa del Tai Chi sconfisse Wong, e giurò che sarebbe tornato per una rivincita dopo tre mesi. A quel tempo, un amico di suo cugino di nome Law Bing stava imparando da un po’ il Ving Tsun e grazie a lui, Wong incontrò molti altri praticanti di Ving Tsun. Si ritiene che abbia effettivamente visto Lok Yiu competere con successo in una sfida e sia arrivato ad ammirare il metodo del Ving Tsun, tanto che il 1 ° febbraio 1954, due giorni prima del capodanno lunare cinese, Wong Shun Leung, accompagnato da suo cugino , finalmente arrivò alla scuola di Hoi Tan Road con l'obiettivo di diventare uno studente di Ip Man. (Secondo Wong, non aveva conosciuto il nome dello stile in quel particolare momento, solo che era una forma di boxe di Fatsaan (Foshan) nella provincia del Guangdong. Solo dopo aver iniziato a studiarlo, ha imparato da Ip Man come si chiamava.) Dato che era così vicino al nuovo anno lunare, c'erano poche persone presenti quando Wong si presentò alla scuola. Erano presenti solo due o tre principianti. Essendo giovane e desideroso di cercare un kung-fu autentico, senza rispettare il protocollo, Wong chiese se poteva provare contro i presenti, senza rendersi conto che questo poteva essere considerato una sfida. Ip Man era abbastanza educato da permettergli di andare avanti, vedendo Wong sconfiggere facilmente i suoi due studenti, uno dopo l'altro. Senza alzare la voce, Ip Man fece un gesto a Wong per provare le sue abilità dicendo: "Avrò gioco di te." Wong Shun Leung iniziò l'attacco, usando le sue abilità di boxe per lanciare pugni contro Ip Man , ma Ip Man affrontò con calma Wong, posizionò le mani davanti al corpo ed avanzando entrò nella guardia di Wong costringendolo sul muro. Utilizzando Taan Da per annullare la tecnica di Wong, Ip Man lanciò quindi una raffica di pugni leggeri alla testa e al petto di Wong, non infliggendo alcun danno, ma indicando chiaramente a Wong che era stato controllato e picchiato. Dopo che questo avvenne la seconda e la terza volta, Wong fu sorpreso da tale abilità e controllo, decidendo in quel momento di diventare uno studente di Ip Man. Ha iniziato la sua formazione quattro giorni dopo il nuovo anno, il 6 febbraio. Vale anche la pena di ricordare che in quella prima visita, aver scambiato con Ip Man, Wong Shun Leung ebbe un match con lo studente senior Ip Bo Ching, senza che nessuno dei due fosse in grado di dominare totalmente l'altro.

☑️Il duro lavoro e la perseveranza portano al successo
Lo stesso Wong Shun Leung ha ricordato che poco dopo aver iniziato la sua formazione nel Ving Tsun, inizià ad imparare a colpire il sacco a muro. Un giorno, mentre stava colpendo il sacco a muro, vide il Gran Maestro Ip Man che stava parlando con Leung Sheung. Disse: “Guarda come questo ragazzo sta guardando il sacco a muro mentre lo colpisce, ... è come se stesse colpendo una persona, non solo un sacco. Penso che farà sentire parlare di sé a Hong Kong entro un anno (Ip Man si riferisce qui a Wong che stimola la comunità delle arti marziali di Hong Kong attraverso combattimenti di sfida). "Ip Man ovviamente cercava di essere corretto, tranne per il fatto che ci vollero solo 3 mesi prima che wong iniziò ad impressionare!
Chan Chi Man iniziò la sua formazione sotto Ip Man nel 1955, ed è stato uno degli ultimi studenti del periodo  del"Restaurant Worker's Union". Secondo lui, Wong Shun Leung era molto deditoo all’allenamento imponendosi un rigido regime di allenamento e rifiutandosi di riposare fino a quando non avesse completato il suo programma quotidiano di tecniche ed esercitazioni. Ad esempio, colpiva la borsa da parete con cinquecento pugni per mano, poi cinquecento volte con entrambi i palmi, oppure si spostava su e giù per la stanza lanciando pugni cinquanta volte di seguito, e così di continuo andava avanti. Si sarebbe mantenuto in condizioni di combattimento tutto il giorno, sempre pronto all'azione, e quando si allenava nella pratica del chi sau con i suoi compagni del corso, Wong era molto serio, trattando spesso sessioni di allenamento non diversamente da un vero combattimento.
Wu andava spesso a casa di Wong per studiare e praticare il Ving Tsun. Una volta, mentre loro si stavano allenando in una grande stanza della casa, Wong Shun Leung divenne un po 'troppo seriamente la tecnica del po pai jeung, facendo volare Wu all'indietro e fracassando un letto antico appartenente alla madre di Wong. Ciò ovviamente suscitò l'ira del padre di Wong.

☑️Combattimenti e sfide in città
Maestri come Chu Shong Tin, Chan Chi Man, Siu Yuk Man e molti altri, ricordano in quegli anni l'atteggiamento del defunto Gran Maestro nei confronti della formazione dei suoi studenti. Diceva ai suoi allievi più esperti: "Dopo che ti sei esercitato per un po ', dovresti uscire e metterti alla prova per valutare il tuo livello di abilità". rispetto ad oggi, a quei tempi, le autorità avevano posto poche restrizioni sui match semi-aperti , Di conseguenza, c'erano diversi membri della scuola Ving Tsun che si erano impegnati in tali "prove di abilità" . L'unica persona che ha partecipato a più match di chiunque altro fu Wong Shun Leung. Sebbene non fosse certamente l'unico membro del clan Ip Man a combattere in questi incontri secondo lo stesso Wong Shun Leung, egli veniva scelto come sfidante da molti dei suoi avversari a causa della sua bassa statura (era alto circa 5 piedi e 6 pollici (166 cm) e pesava 105 libbre (48 kg), molti dei suoi gli avversari scelsero di combatterlo, pensando che sarebbe stato un avversario facile (non c'erano classi di peso che si applicavano in questi combattimenti negli anni '50 e '60). Così Wong durante questi anni ad Hong Kong, finì per affrontare sessanta-settanta beimo. Molti giornali e periodici dell'epoca, come "Hung Luk", "Ngan Dang" e "Ming Bo", e la popolare rivista "New Martial Hero" degli anni '70, riportavano gli exploit di Wong. Fortunatamente, alcuni di questi articoli esistono ancora oggi e gli appassionati del Ving Tsun nonché tutti coloro interessati a questo periodo storixo delle arti marziali, possono documentarsi da soli 

☑️Gli anni '60: insegnare il Ving Tsun come hobby
All'inizio degli anni sessanta, Wong Shun Leung e la sua famiglia risiedevano al terzo piano di un condominio prebellico al numero 466 di Nathan Road, Mongkok. Mentre Wong Shun Leung era totalmente preso dallo studio del Ving Tsun, cercava incessantemente dei compagni di allenamento con cui esercitarsi, scegliendo infine le persone con allenarsi in base alle dimensioni del corpo e alla forza così da avere una grande varietà possibile di partner. Poiché il suo obiettivo principale non era quello di insegnare o di guadagnarsi da vivere con la sua formazione, Wong scelse i suoi studenti molto sul serio e, come ricorda Wu Chun Nam, in quel periodo molte persone di diversa estrazione come Yeung Yi Choi, Lo Min, Chang Yip Kau, Lau Man Kwong, Cheung Chan Ching, Wan Kam Leung e così via, trovarono la loro strada verso la porta di Wong Shun Leung, diventando i suoi studenti, Mentre il rapporto tra Wong e queste persone era in gran parte quello di un insegnante e studente, Wong non gli permetteva di riferirsi a lui come sifu, preferendo che lo chiamassero semplicemente Leung Goh ("Grande Fratello Leung"), appellativo che riteneva più appropriato in considerazione del fatto che la loro età era abbastanza simile. Wong invitò anche alcuni studenti di Ip Man ad allenarsi a casa sua, come (Henry) Pang Kam Fat, Wong Tsok, Chan Chi Man, (Andrew) Ma Hang Lam e altri, per cui riteneva inopportuno essere considerato sifu. La prima volta che Wu Chun Nam prese parte a un beimo fu sul tetto di casa di Wong con Wong che fungeva da arbitro del match. Questo è stato un momento di grande importanza storica nello sviluppo del Ving Tsun di Ip Man a Hong Kong, ed è stata la prima volta che un tale combattimento è stato filmato.
Il 10 maggio 1969, Wong Shun Leung aprì ufficialmente la prima "Wong Shun Leung Ving Tsun kung-fu School" nel distretto Yaumatei di Kowloon, al primo piano di un edificio lì, e iniziò a reclutare studenti dal pubblico . Riteniamo che tra il 1969 e il 1971 abbia istituito la "Wong Shun Leung Ving Tsun Martial Arts Association" per la divulgazione e lo sviluppo del suo amato Ving Tsun. Durante questo periodo, Wong aveva molte, molte persone che venivano da lui desiderosi di diventare suoi studenti, suo malgrado, purtroppo, Wong non poteva accontentarli tutti, finendo per avere potenziali studenti che si iscrissero alla sua scuole ma che poi sarebbero tornati in un secondo momento.

☑️Gli anni '80: radici a Hong Kong, fiori in tutto il mondo
Alla fine degli anni '70 e all'inizio degli anni '80, Wong Shun Leung era arrivato a un punto cruciale della sua vita, attraversando momenti difficili nel mantenere aperta la sua scuola. 
Quindi, verso la fine dell'estate del 1983, un tedesco di nome Philipp Bayer arrivò ad Hong Kong con l'obiettivo di diventare uno studente di Wong, e lì studiò il sistema Ving Tsun sotto di lui. Bayer invitò Wong Shun Leung a recarsi in Germania e in Europa, al fine di condurre seminari per la divulgazione del "Pugilato Ving Tsun di Wong Shun Leung". Organizzando i seminari per conto del suo insegnante. Nel dicembre dello stesso anno, anche un australiano di nome David Peterson arrivò ad Hong Kong proprio per diventare lo studente di Wong Shun Leung nel Ving Tsun. Da allora in poi, Peterson tornò ad Hong Kong almeno una volta all'anno, fino al 1992, per studiare nella scuola di Wong. Durante quel periodo, Peterson fece in modo che Wong viaggiasse in Australia allo scopo di condurre seminari. Si potrebbe davvero dire che questo ha offerto a Wong un'opportunità incredibile nella sua vita, ed entrambi questi studenti hanno fatto molto per promuovere il Ving Tsun di Wong Shun Leung all'estero. Wong ha approfittato di questa opportunità e, attraverso i suoi viaggi nei paesi europei, è stato in grado di stabilire la "Wong Shun Leung Way" in Europa. Ha quindi viaggiato ogni anno in Europa tenendo seminari e rimanendo lì ogni volta per un massimo di due mesi. Wong si recò in Australia inizialmente nel febbraio del 1986 per condurre lì i suoi seminari inaugurali. 
In totale, fino al 1994, Wong Shun Leung viaggiò in Australia altre quattro volte. 
Dalla metà degli anni '80 in poi, studenti stranieri provenienti da molte nazioni diverse sono venuti alla scuola di Wong Shun Leung a Hong Kong per la formazione. Uno degli studenti di Wong, Cliff Au Yeung (uno degli autori di questo articolo), divenne il principale traduttore di Wong per superare la barriera linguistica, sia a Hong Kong che durante i suoi viaggi in Europa in almeno due occasioni. Diversi studenti di Wong Shun Leung di questo periodo, come Chiu Hok Yin e Li Hang Cheong, sono diventati istruttori di successo Ving Tsun nell'attuale Hong Kong.

☑️Gli anni '90: un drago ritorna a casa, un eroe va in paradiso
La scuola di Nathan Road dovette essere chiusa nel 1988 a causa di problemi con l’affitto, quindi Wong iniziò a utilizzare i locali dell'Associazione Atletica Ving Tsun per tenere le sue lezioni, rimanendo lì fino al 1997. 
Il Sig. Leung Man To, un buon amico di Wong Shun Leung oltre a un famoso ricercatore di arti marziali particolarmente interessato al wrestling cinese, che Wong rispettava moltissimo per la sua conoscenza, abilità ed esperienza nel Ving Tsun Gung-fu,  con le sue conoscenze in Cina, nel 1996 organizzò un seminario a Pechino, in Cina. Fu sempre stato il desiderio di Wong di riconquistare il popolo cinese con il sistema del Ving Tsun, soprattutto da quando era stato introdotto con successo a Hong Kong da Ip Man, e infine nel resto del mondo, eppure era poco conosciuto dai cinesi. 
In tal modo, Wong sperava di vedere il Ving Tsun riguadagnare la fama e la popolarità meritava, e così fece il suo primo viaggio nella capitale, Pechino, il 12 agosto dello stesso anno, accompagnato dai suoi studenti Li Hang Cheong e Mr Leung Man To. Fu un viaggio di grande successo, con molti famosi artisti marziali cinesi tra il pubblico. Una nota rivista di arti marziali, "Anima marziale", pubblicò una serie di articoli su Wong Shun Leung e le sue imprese. Mentre era a Pechino, Wong fu anche in grado di dimostrare le sue teorie sulla "Scienza del pugilitato Ving Tsun" e di presentare il suo articolo "Una discussione sulla scienza del pugiliato Ving Tsun" che descriveva l'essenza della teoria del Ving Tsun, basata sui suoi anni di pratica e ricerca del sistema.
Entro l’ottobre dello stesso anno, il "Chinese National Sports Control Center" e la rivista "Martial Soul", insieme alla  "VTAA" di Hong Kong, hanno nuovamente invitato Wong Shun Leung a Pechino per condurre la prima presentazione in assoluto chiamata "1996 All China Ving Tsun Gung-fu Short Course’". Questo storico evento è stato guidato da Wong che è stato accompagnato da dieci dei suoi studenti di Hong Kong e ed europei (tra cui Chan Kim Man, Ma Chung Sing, Li Hang Cheong, Wong Kwong Yung, Law Wing Tak, Fong Si Lai, Wong Fei e altri) e tutti hanno avuto un ruolo importante nel riportare Ving Tsun Gung-fu nella madrepatria. 
Secondo quanto racconta la signora Wong, prima che il suo defunto marito facesse i suoi viaggi in Cina, preparava tutto con grande cura e attenzione mentre continuava contemporaneamente a tenere le sue lezioni. Tutto ciò, oltre a parecchie attività sociali, affaticarono molto Wong. 
Il 12 gennaio 1997, durante una riunione con i suoi fratelli di Ving Tsun al "VTAA", collassò in coma e fu portato di corsa in ambulanza all'ospedale di Kwong Wa, dove rimase fino alla sua morte, il 28 gennaio 1997 alle ore 3:07 p.m. circa 16 giorni dopo. 
Durante questo periodo, molti dei suoi amici, studenti, sia locali che d'oltremare, vennero a mostrare il loro cordoglio e, dopo la sua morte, quando nel pomeriggio del 28 gennaio 1997 nel suo 62° anno non riacquisto mai più conoscenza, porgerono il loro ultimi ossequi al suo funerale. (morì all'età di 61 anni)

La modalità si adatta sempre allo scopo

Una delle cose che colpisce ed affascina di più del Ving Tsun Kuen è la sua incredibile semplicità ed efficacia. Va direttamente al sodo. A quell'aspetto pratico che ti porta subito al risultato nel modo più diretto ed efficace possibile. Prendiamo ad esempio il footwork (passi, spostamenti ecc).
Non ha senso parlare di percentuali di dove o come mettere il peso o di diverse tipologie di passi e di spostamenti a seconda di quello che si vuole fare o dove ci si trovi ecc. 
Niente di tutto ciò. 
Il Ving Tsun Kuen utilizza il footwork e, dunque, i passi e gli spostamenti, solo ed unicamente per uno scopo specifico: interrompere l'attacco.
Tutto quello che c'è dietro al footwork serve logicamente per arrivare a questo scopo. 
Nel ving Tsun è sempre lo scopo che deve giustificare il mezzo affinché quest'ultimo si adatti e si costruisca in modo logicamente plausibile per metterci in condizione di raggiungere l'obiettivo.

giovedì 12 marzo 2020

7 fasi di allenamento per costruire la tua abilità


A cura di Simone Pietrobono

Il Ving Tsun Kuen ha una progressione di apprendimento mirata alla graduale riprogrammazione del corpo. Questo avviene attraverso esercizi specifici che progressivamente portano lo studente a porre le basi per quella che sarà la propria abilità marziale.
Le Forme (esecuzione specifica di auto allenamento mediante movimenti costanti e ripetuti con intensità mentale e fisica specifica), il chi sao (serie di esercizi tipici eseguiti in coppia con braccia prevalentemente attaccate), l'uomo di legno (particolare strumento in legno che caratterizza il sistema di allenamento) rappresentano veri e propri "modalità generiche e basiche di adattamento" tese a riprogrammare uno o più schemi motori specifici. 
Apprese e fatte proprie le suddette "modalità" si passerà immediatamente ad implementare e performare lo "schema motorio semplice" installato al fine di renderlo più accurato, pulito, preciso e funzionale e costruire così la propria abilità individuale. 
Questo avverrà dapprima con l'esecuzione basica delle Forme, del chi sao e del manichino, poi con l'esecuzione intensiva e performante di tali specifici strumenti ed altri integrativi.
Sarà dunque necessario portare la capacità e le abilitá motorie semplici condizionate ad una "abilità funzionale complessa".
Per fare questo occorre seguire dei metodi di allenamento efficaci.
Tali metodi devono passare attraverso 7 fasi fondamentali:

1. Intensità di allenamento progressivo / sovraccarico / overtraining.
Occorre progressivamente aumentare lo stress allenante fino a che il sistema motorio nel suo complesso giunga a saturazione così da arrivare a incapacità momentanea di organizzarsi.
Il nostro intero sistema neuromuscolare riconoscerà la predetta incapacità (confusione) e tenterà di organizzarsi al fine di "adattarsi" per evitare di incorrere, nelle volte successive, a quella incapacità momentanea. Qui miglioriamo e cresciamo.
È proprio in queste circostanze che costruiamo la nostra abilitá soggettiva specifica.
Se non si lavora sotto stress questo adattamento di crescita e miglioramento psicomotorio non avverrà mai.

2. Capacità e disponibilità di adattamento.
L'allenamento è dettato dalla capacità soggettiva di reggere l'allenamento sotto stress ad alta intensità. Tanto più questa capacità e disponibilità è forte e presente tanto più l'adattamento sarà rapido, efficace e duraturo.

3. Differenze individuali.
Ognuno è unico, quindi la formazione deve essere adattata specicatamente a ciascun individuo.

4. Mantenimento costante dei livelli di allenamento raggiunti.
Quando si raggiunge un livello di allenamento specifico e, dunque, un particolare condizionamento motorio anche basico, esso deve essere mantenuto nel tempo. 

5. Proporzione carico lavoro/miglioramento.
Man mano che migliora il livello di abilità specifica occorre aumentare proporzionalmente il carico di lavoro.
Tanto più si migliorerà, tanto più l'allenamento dovrà diventare intenso ed e il carico di lavoro maggiore.

6. Integrazione per specificità. 
L'allenamento del sistema pugilistico Ving Tsun dovrà essere integrato da strumenti specifici che implementino il carico e l'intensità, aiutando a rendere sempre più performante il livello di abilità acquisito (introduzione di colpitori quali focus gloves, Pao, corpetto; allenamento al sacco pesante)

7. Periodicità/frequenza di allenamento. Valutazione degli obiettivi raggiunti.
il programma di allenamento dovrà essere periodico con una frequenza specifica che tenga conto degli obiettivi da raggiungere, del livello e delle capacità soggettive. Gli obiettivi raggiunti devono essere valutati e fatti consapevolizzare dal praticante attraverso test specifici. 

domenica 1 marzo 2020

costruire l'abilità con l'allenamento del Ving Tsun

Il Ving Tsun ha una progressione di apprendimento mirata alla graduale riprogrammazione del corpo in modo funzionale al suo scopo. Questo avviene attraverso degli esercizi specifici che intelligientemente e progressivamente vi porteranno a porre le basi per costruire la vostra abilità. 
L'abilità è la vostra soggettiva espressione marziale in termini di performance. È qualcosa di tipico che appartiene a voi, vi distingue e vi rende unici. Tale abilitá marziale deve essere costruita sulle basi che il sistema nel suo complesso vi ha dato. Se avete lavorato bene, compreso e fatti propri i fondamenti allora potrete lavorare sulla vostra abilità esprimendo voi stessi nella vostra unicità. 
Lo scopo del ving tsun è mettervi in condizione di costruire la vostra abilità.